Siamo nel periodo dell’anno in cui troviamo una miriade di minuscoli fiori nei vigneti.
S’inizia con il vedere alcuni abbozzi di grappolini d’uva, in realtà sono i boccioli fiorali del grappolo che sarà! Ma prima un’esplosione di fiorellini, stami, pistilli, a migliaia nei vigneti valtellinesi, sfavillìo di vita in piena fecondazione quasi invisibili a un occhio poco attento.
Dentro di essi si sta slenziosamente compiendo una piccola magia che ogni anno è simile e sempre diversa, darà senso al duro lavoro eroico-umano e renderà abbondante o scarsa la vendemmia e, di conseguenza, influirà di molto sul nostro umore degli anni a venire!
L’infiorescenza della vite è un grappolo composto, inserito sul nodo dalla parte opposta alla foglia, solitamente al terzo, quarto ma anche al quinto segmento fogliare del germoglio, dipende dai vitigni e dalla fertilità della pianta stessa.
Quelli che poi, appena il primo caldo estivo si fa sentire, si liberano dalla caliptra (la corolla di micro-petali), paiono microscopici acini d’uva ma che, in vero, sono dei boccioli fiorali chiusi che, scaldati al punto giusto, si liberano dal loro cappuccio e sprigionano la vita nella sua semplicità meravigliosa!
Ed è proprio nel momento della caduta della caliptra che si possono vedere i cinque stami (portatori del polline) e il pistillo (nel centro del fiore), a forma di piccolo fiasco. Si tratta di un fiore ermafrodita nel quale, con l’aiuto del vento e insetti utili, avviene la fecondazione e lo sviluppo del singolo acino, ogni fiore un acino, fino a comporre l’intero futuro grappolo d’uva!
Giornate calde e assolate, come queste, sono l’apoteosi avvinchè avvenga l’idillio. Infatti, in annate con la fioritura in fasi piovose e nuvolose si hanno fiori poco fecondi mentre, se il bel tempo ci assiste, si avranno almeno il 70 % dei frutti sul totale dei fiori pre-esistenti.
Insomma… si prospetta un’annata feconda!