Tra le numerose novità di quest’annata, abbiamo voluto sperimentarne un’altra, una scelta rischiosa ma se ci riuscirà ne saremo estasiati!
Pochi giorni prima della vendemmia vera è propria, quando l’autunno aveva spalancato le porte e le uve già raggiungevano concentrazioni buone di zuccheri e aromi (20 gradi Babo), si è iniziata la raccolta dei grappoli migliori, quelli intatti e senza segni di agenti esterni.
Dopo soli quattro trattamenti e un settembre uggioso, la scelta è stata ben mirata e, con calma olimpica, si adagiavano i generosi grappoli sul fondo delle cassette; quest’ultime recuperate tra mercati e ortofrutta da amici generosi e coraggiosi nel seguire le mie follìe!
L’idea era ed è quella di provare a fare il nostro Sfurzàt (Sforzato di Valtellina), quindi con cura si sono trasportate e riposte le casse con il pregiato contenuto in un locale areato, dove le lasceremo riposare per almeno tre mesi.
Durante l’inverno l’uva avrà tutto il tempo per appassire e concentrare i suoi succhi, impregnandosi di ulteriore energia che andremo poi a vinificare, sempre che l’esperimento proceda bene!
Speriamo di non perdere questi 3 – 4 quintali di Chiavennasca ma di poterne godere e condividere con voi la sua magia.
Per chi potesse sostenere questa e altre mie attività:
http://buonacausa.org/cause/recupero-vigneti-in-valtellina
Grazie!