Grazie a tutti i favolosi braccianti, desiderosi di moltiplicare semenze rare e antiche.
Con alcuni amici, a fine Ottobre 2014, abbiamo seminato la Segale invernale, più precisamente “Secale cereale winterrogen endemica di Teglio”, una varietà antica di Segale che “viene” coltivata in Valtellina da più di cinque secoli. Le prime forti storiche delle coltivazioni di Segale in Valle risalgono al 500 D.C., quindi è, da sempre, una coltura tipica del nostro territorio montuoso. Purtroppo qui pochi ne parlano, dato che le sementi erano praticamente scomparse durante e dopo il boom economico post-bellico, ma fortunatamente nascosti, in alcuni granai e soffitte, alcuni semi sono arrivati fino a noi.
Queste varietà, caratteristiche delle Alpi, attualmente sono protette da un’importante Fondazione svizzera, Pro Specie Rara, una sorta di preziosa “banca del seme” di tutto l’arco alpino. Il referente locale per le sementi è Patrizio Mazzucchelli che da anni ricerca, protegge, conserva e moltiplica molti cereali, pseudocereali, ortaggi e frutta, patrimonio esclusivo delle Alpi che, in caso contrario, verrebbero definitamente perdute.
L’azienda agricola di Patrizio si chiama Raetia Biodiversità Alpine e ha sede a Teglio. (http://raetiabiodiversitaalpine.wordpress.com/)
Tornando a noi, abbiam seminato circa 650 m2 di terreni di (minuscola) proprietà, utilizzati finora come pascolo per bovini, a San Giacomo di Albosaggia, a circa 1100 m di quota, nel versante orobico sopra Sondrio. Questo luogo è “vergine” da decinni, quindi la nostra Segale potrà crescere e moltiplicarsi senza ibridarsi con varietà commerciali e/o di selezione moderna.
Ora i primi germogli di Segale, robusti ma sottili fili rossi, stanno spuntando dal terreno, dove secondo i racconti dei locali la Segale veniva piantata fino a circa 50 anni fa, quando il cambio d’attività di molti ha fatto in modo che i campi divenissero distese di rovi o boschi di betulle e roverelle (così com’è accaduto per molti vigneti storici). Altro motivo della dismissione della coltivazione della Segale autoctona in Valtellina sono state le dimensioni del grano, ridotte rispetto alle coltivazioni moderne provenienti dai Paesi dell’Est, quindi meno produttive nei quantitativi di granella, ma meno saporiti in farina…
Grani più piccoli ma molto più saporiti, con aromi donati dal nostro clima e da questo terreno…
Quest’opera è stata svolta su nostra iniziativa, senza l’ausilio di incentivi di qualsiasi sorta, ma esclusivamente per portare avanti questa tradizione ormai senza quasi più memoria d’uomo. Difatti, praticamente la quasi totalità del pane di Segale che mangiamo è composta da farine estere che vengono soltanto macinate e confezionate nel nostro territorio (ps.. questo non ditelo troppo in giro nè!), così come avviene per il Saraceno e, il Grano saraceno autoctono di Teglio, solitamente, è messo a dimora dopo la Segale invernale, per cui staremo a vedere cosa crescerà in quei minuscoli appezzamenti di montagna e cosa ci riserverà la continua ricerca di semi locali…
E, come ho risposto a chi mi chiedeva se lo facevamo grazie a dei contributi degli Enti preposti, “il miglior ‘incentivo’ è la soddisfazione di coltivare qualcosa di veramente genuino, salutare e, per di più, antico da moltiplicare”.
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Grazie!
3 pensieri su “Semina Secale cereale winterrogen endemica di Teglio, Ottobre 2014”